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A PROPOSITO DELLO SPETTACOLO "LA CHANSON
FRANÇAISE"
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La
Provincia Pavese
02.01.2003
di Maurizio Schiavo |
L'evento musicale è stato anticipato
dal saluto di Antonio Sacchi e dall'esortazione: aspettiamo nuovi
sponsor
MILVA, UNA ROSSA INFIAMMA IL FRASCHINI
Teatro gremito ed entusiasmo alle stelle
al recital di ieri pomeriggio

Milva durante l'esibizione al Fraschini
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PAVIA. Non c'era un posto neanche a pagarlo
oro ieri pomeriggio al Fraschini (a meno che non ci si volesse accontentare
di stare in piedi in piccionaia: e molti l'hanno fatto). Milva,
la fiammeggiante icona della canzone impegnata, la musa di Strehler,
ha richiamato a teatro tutti gli spettatori che platea e palchi
potevano contenere, e ha regalato loro un concerto di Capodanno
all'insegna delle melodie francesi rese immortali di Becaud, Aznavour,
Edit Piaf, Montand. E' stato il prevedibile trionfo. L'appuntamento
musicale che ha preso il via alle 18.30 (Milva non sapeva della
scomparsa di Gaber: l'annuncio in tivù è stato dato
proprio mentre lei era impegnata nello show), è stato anticipato
dagli auguri di buon anno al pubblico da parte del presidente dell'istituzione,
Antonio Sacchi. Il quale ha approfittato dell'occasione per annunciare
l'installazione al Fraschini nuova camera acustica che verrà
montata in tutti gli appuntamenti della stagione concertistica ma
soprattutto per anticipare la nascita del nuovo sistema di gestione
amministrativa del teatro che conterà sempre di più
sull'apporto dei capitali privati (in questo momento rappresentati
dalla Cariplo e dalla Banca Regionale Europea).
Un momento dello
spettacolo di Capodanno
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Veniamo ora al concerto che presentava, a supporto
della cantante, l'orchestra dei Virtuosi Italiani guidati da Hubert
Stuppner. Al maestro va certamente attribuita una parte non secondaria
nel successo della serata: sue infatti erano le versioni per sola
orchestra, assai riuscite e personali, delle canzoni che nella scaletta
dell'appuntamemnto musicale intercalavano le interpretazioni di
Milva, nonché gli eleganti e raffinati arrangiamenti dei
brani cantati. Milva (che ha elogiato a gran voce la bellezza del
Fraschini) ha iniziato la prima parte del concerto, pur con la consueta
eleganza nel porgere, con un certo distacco. Ma dopo l'intervallo
la temperatura emotiva della sua esibizione è progressivamente
salita.
E nel trascinante finale, alle prese con i grandi successi della
Piaf che da sempre sono nel suo repertorio (La vie en rose, Je ne
regrette rien, Milord) l'artista ha infine sfoderato tutta la sua
grinta e il suo fascino di grande interprete. Pubblico incontenibile
e un ultimo brano, naturalmente della Piaf (Inno all'amore), per
bis.

Il pubblico presente al Fraschini
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© La
Provincia Pavese
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